Se pensiamo ai problemi legati all’udito, subito crediamo possano accadere alle persone anziane, anche se in realtà non è così.
Perdere l’udito o i disturbi legati collegati, possono essere transitori oppure dovuti a cause traumatiche. In generale, i disturbi che affliggono le persone anziane oltre i 70 anni, fanno parte della ipoacusia o perdita dell’udito.
Per comprenderla meglio bisogna conoscere il funzionamento del nostro orecchio. Esso è un organo importante per ascoltare le voci, i rumori, ma anche per l’equilibrio della persona. L’orecchio è suddiviso in tre sezioni: una parte esterna che comprende il padiglione ed il canale auricolare, poi c’è l’orecchio medio formato da piccoli ossicini, ed infine l’ultima sezione è interna. La cartilagine dell’orecchio forma il padiglione auricolare e con la vita dell’uomo cresce e si modifica, ecco perché le persone anziane hanno un orecchio più grande rispetto ad un giovane. Il padiglione riceve i segnali provenienti dall’esterno (onde sonore o suoni), entrano attraverso il canale auricolare, raggiungono il timpano che li fa vibrare verso l’interno dell’orecchio dove vengono decodificati da un organo speciale, la coclea. Essa ha un ruolo fondamentale: trasforma questi stimoli in segnali elettrici e li traferisce al nervo, che ha il compito di inviare il tutto al cervello. Quest’ultimo li codifica come suoni, rumori, voci, ecc. L’ottavo nervo, ha il compito di mantenere l’equilibrio, senza il quale le persone non potrebbero camminare, stare seduti, o semplicemente stare in piedi.
Ecco perché il primo segnale per comprendere se una persona ha un disturbo all’udito è verificare che non ci sia un problema legato all’equilibrio.
Quali sono le cause dell’ipoacusia?
Ci sono diverse cause:
- Alcune persone soffrono di questi disturbi fin dalla nascita;
- Infezioni o danni al cervello;
- Invecchiamento degli organi dell’orecchio;
- Ereditarietà;
- Tumori dell’ottavo nervo (neuroni acustici);
- Otosclerosi, vale a dire quando gli ossicini dell’orecchio diventano rigidi e non riescono più a vibrare correttamente;
- Ostruzione del canale auricolare, causata dal cerume in eccesso e non rimosso;
- Esposizioni a rumori elevati (musica ad alto volume, cuffie per ascoltare la musica, sui luoghi di lavoro);
- Lacerazione del timpano, in seguito ad un trauma come ad esempio la pressione esercitata durante l’immersione subacquea;
Nell’80% dei casi, l’ipoacusia è determinata da un invecchiamento degli organi dell’orecchio, per cui la vecchiaia può portare a questo disturbo. Come accorgersi? Quando una persona tende ad alzare il volume della televisione, o sente il suono ovattato o debole, capogiri, vertigini, sensazione di pressione nell’orecchio, ripetuti ronzii nell’orecchio (acufene).
Da non sottovalutare, il mal d’orecchio cronico, non dovuto a cause specifiche, anche nei bambini. Spesso può accompagnarsi da perdita di materiale vischioso o addirittura sangue. È un campanello d’allarme di un’infezione interna che se non curata tempestivamente può degenerare in disturbi più o meno gravi dell’udito. Per diagnosticare l’ipoacusia è necessario avvalersi del medico specialistica (otorino) che effettuerà una visita dettagliata attraverso l’uso di strumenti speciali. Oggi numerosi centri acustici specializzati nell’applicazione di protesi, consentono di effettuare un esame preliminare tramite test auditivi ed ispezione interna all’orecchio, per comprendere il tipo d’intervento da seguire.
Si può guarire?
Dipende dalla gravità del disturbo: a volte è indispensabile l’intervento chirurgico per ripristinare la corretta funzionalità, altre volte è sufficiente una protesi acustica, quasi invisibile per regalare alla persona la gioia di tornare a vivere come prima. Altre volte invece il danno è irreversibile. Il miglior consiglio è sempre lo stesso: prevenzione vuol dire vivere bene!
Commenta per primo