Impossibile rinunciare ad un pasticcino ripieno di crema e cioccolato, un gelato oppure ad un aperitivo gustosissimo. Al di là delle calorie e dell’apporto lipidico, vi è un problema spesso sottovalutato: la carie.
È difficile resistere ai piaceri del palato, così come è difficile pulire i denti dopo un piccolo pasto fuori casa. La carie rappresenta la patologia più diffusa che colpisce 8 persone su 10, almeno una volta nella vita. Nella popolazione rappresentata dai bambini essa raggiunge anche il 90% per molteplici motivi: scarsa igiene orale e consumo di cibo ricco di zucchero.
La carie dipende dalla alimentazione?
Certamente ciò che mangiamo ogni giorno influenza l’integrità dello smalto dei nostri denti. Esso rappresenta la prima protezione dei denti e se inizia ad erodersi, la carie trova terreno fertile. Alimenti ricchi di zuccheri ed acidi danneggiano lo smalto, favorendo il processo di erosione dello smalto dei denti. Un errore comune è quello di considerare l’apporto calorico di un alimento senza preoccuparci del contenuto di zuccheri che dovrebbe essere di circa 50 grammi al giorno.
Quali alimenti favoriscono la carie?
Esistono alimenti anti cariogeni e cariogeni. I primi producono batteri utili a proteggere la salute della nostra bocca, i secondi invece favoriscono l’erosione dello smalto in presenza di una placca batterica. Gli alimenti anti cariogeni hanno la funzione di pulire il cavo orale oltre a ridurre l’acidità della bocca. Il latte, i formaggi stagionati e la frutta secca, sono alcuni alimenti che fanno bene alla salute della nostra bocca. Gli alimenti cariogeni, vanno assunti insieme agli altri per contrastare gli effetti dannosi. Gli agrumi, i cereali, le bevande dolci, gli alcolici, i dolci sono alcuni tra gli alimenti più pericolosi. Esistono alimenti neutri, vale a dire sono cibi che non favoriscono l’insorgenza della carie, ma nemmeno le facilitano il compito. Essi sono i cariostatici: verdure, carne, pesce, uova.
La saliva favorisce la carie?
È un elemento fondamentale nel processo di masticazione e di fermentazione nella bocca. È quasi sempre sottovalutata, ma in realtà essa può fornire numerose indicazioni circa lo stato di salute del cavo orale, la presenza di batteri, la produzione di acido. La saliva è una delle principali cause dei problemi odontoiatrici, anche della carie. Viene prodotta dalle ghiandole parotidi e sottomandibolari, attraverso uno stimolo indiretto delle papille gustative e dei recettori presenti nel processo di masticazione. Durante il sonno vi è una modesta salivazione, ma vi è un abbassamento delle difese salivari e quindi del ph orale. Per questo motivo è importante lavare bene i denti prima di dormire, in quanto il rischio di carie aumenta considerevolmente. Anche la saliva ha la sua flora batterica che deve sempre essere in perfetto equilibrio. Quando viene alterato questo equilibrio, proliferano ceppi batterici dannosi che non ri-mineralizzano i denti favorendo l’insorgere della carie. Oggi esistono alcuni test microbiologici che possono fornire indicazioni fondamentali al medico, in merito alla presenza di batteri o di eccessiva acidità della saliva. Questi test sicuri e semplici da effettuare, prevedono il prelievo di un piccolo campione di saliva da analizzare. I risultati ottenuti ci rivelano: il flusso salivare, il potere tampone e la concentrazione batterica. L’odontoiatra può valutare se il paziente ha un elevato o basso rischio di carie, consigliando il percorso da seguire per prevenirla a partire dalla corretta igiene orale fino ai controlli periodici o terapie specifiche (fluoro profilassi). Possiamo tuttavia prevenire l’insorgenza della carie attraverso semplici comportamenti:
- Lavarsi i denti ogni volta che assumiamo cibo (almeno dopo i pasti principali);
- Lavare bene i denti, associando un collutorio prima di dormire;
- Evitare i cibi cariogeni;
- Effettuare controlli periodici dal proprio odontoiatra.
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