La prostata: ecco i sintomi che devono preoccuparci

prostata

La prostata fa parte degli organi riproduttivi maschili, a forma di castagna essa ha la funzione di produrre il seme dell’uomo, fondamentale per la fertilità.

La prostata ha due momenti nella vita di un uomo: il primo riguarda la pubertà, in cui il suo volume raddoppia. Il secondo momento inizia intorno ai 25 anni di età e dura per il resto della vita. Col passare del tempo questa ghiandola si ingrossa e tende a comprimere l’uretra, causa l’ispessimento delle pareti della vescica, che inizia ad indebolirsi impedendole di svuotarsi completamente.

prostata problemiIl fenomeno più frequente si chiama IPB ovvero ipertrofia prostatica benigna. Problema frequente nelle persone over 60, dovuto ad un normale aumento di volume della ghiandola che provoca disturbi alla minzione. Alcuni ricercatori sostengono che la causa sia l’invecchiamento della ghiandola ed i testicoli. Questo accade in quanto il testosterone prodotto dall’uomo, diminuisce con l’età mentre aumentano gli estrogeni. Questa sproporzione determina questo problema alla prostata. Tra i fattori di rischio vi è la familiarità, obesità, diabete tipo 2, problemi cardiovascolari, assenza di attività fisica, disfunzioni erettili. Come ci si accorge e quando avvertire il medico? I sintomi riguardano il tratto urinario e sono:

  • Frequenza ed urgenza ad urinare;
  • Difficoltà ad iniziare ad urinare;
  • Il getto risulta debole o irregolare;
  • Al termine della minzione, continua a sgocciolare;
  • Urinare con frequenza durante la notte;
  • Incontinenza;
  • Dolore post eiaculazione o durante la minzione;
  • Dolore pelvico;
  • Bruciore nel tratto finale del pene;
  • Colore dell’urina ed odore differente.

Spesso un uomo può avvertire questi sintomi pur non avendo alcuna ipertrofia, ma semplicemente sono i campanelli d’allarme di una possibile infezione alle vie urinarie, di una prostatite in atto. Quando si manifestano questi sintomi, è indispensabile avvertire il proprio medico di base, per comprendere le cause e intraprendere un primo screening. Il medico procederà ad un’anamnesi personale e familiare, considererà tutti gli aspetti ed i sintomi, procederà con l’esame del sangue completo compreso il PSA (indicatore prostatico). Lo specialista che dovrà assistente il paziente è l’urologo, che accertata la causa provvederà a prescrivere la terapia idonea o tramite procedure chirurgiche mininvasive che alleviano i sintomi tra cui: la termoterapia transuretrale a microonde (per distruggere tessuto prostatico), l’ago-ablazione (calore generato con la radiofrequenza per distruggere il tessuto prostatico), stent prostatico (viene allargata l’uretra), ultrasuoni ad alta intensità (gli ultrasuoni riscaldano e distruggono il tessuto prostatico ingrossato).

Quando viene effettuato l’intervento chirurgico?

L’urologo consiglia l’intervento chirurgico quando occorre rimuovere il tessuto prostatico per avere benefici nel lungo termine oppure quando la terapia farmacologica e le terapie mininvasive non producono effetti desiderati. Tra le terapie di rimozione del tessuto ci sono:  resezione transuretrale della prostata,  la prostatectomia, il laser,l’ incisione transuretrale della prostata.

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