I disturbi più comuni avvengono di notte, ed uno di questi risulta anche fastidioso per chi dorme accanto. Si tratta della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno.
Se una persona di notte russa, ha un sonno disturbato, agitato o incostante, il suo risveglio al mattino è difficoltoso e durante la giornata ha un senso di stanchezza dovuta al sonno irregolare, allora questi possono essere segnali di una condizione patologica chiamata Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno (OSAS).
Ne abbiamo parlato con il dottor Giorgio Pagnoni, medico e specialista in odontoiatra della Clinica Multicuorum di Galatina (Lecce).
Come facciamo ad accorgerci di soffrire di questa Sindrome?
“Se chi dorme insieme alla persona che manifesta questi sintomi, si accorge che il respiro si interrompe per circa 10 secondi, si parla anche di apnea- dice il dottor Pagnoni. Inoltre, queste apnee determinano brevi e ripetuti risvegli, impedendo al soggetto affetto, di non riposare in modo adeguato, pregiudicando l’intera giornata lavorativa e quindi a lungo termine avrà uno stile di vita non adeguato”.
Chi russa mentre dorme, soffre sempre di questa Sindrome?
“Non sempre chi russa manifesta delle apnee notturne, ed il russare può essere dovuto a cause differenti come ad esempio il sovrappeso o il naso chiuso, afferma il dottor Pagnoni. L’apnea notturna è invalidante per alcuni mestieri come ad esempio chi guida veicoli o macchine operatrici, per cui lo specialista deve risolvere il problema appena inizia a manifestarsi. L’attitudine a russare può essere legato ad un periodo della vita di una persona, ad esempio legato agli eccessi della buona tavola. Bere e/o fumare la sera contribuiscono ad accentuare questo fenomeno, così come l’obesità o il sovrappeso”.
Quali rimedi esistono o terapie bisognerebbe seguire?
“Oggi esistono ausili meccanici come ad esempio quelli che consentono un avanzamento mandibolare di competenza odontoiatrica, altri fanno riferimento a soluzioni di tipo chirurgico che modificano il palato molle e sono di competenza dell’otorinolaringoiatra. Un altro dispositivo usato è il trattamento ventilatorio a pressione (CPAP) che eroga un flusso d’aria utile a mantenere aperte le vie respiratorie, di competenza pneumologica. Molti di questi rimedi di tipo meccanico sono mal sopportati dai pazienti e da chi gli dorme vicino. Scegliere un percorso vuol dire, continua il dottor Pagnoni, affidarsi congiuntamente al Pneumologo ed al Neurologo esperti in medicina del sonno, i quali potranno coinvolgere a seconda della valutazione uno o più specialistici: Endocrinologo, Nutrizionista, Psicologo, Cardiologo, Otorinolaringoiatra, Chirurgo Bariatra, Chirurgo Maxillo-Facciale, Dentista, Ortodontista”.
Dottor Pagnoni, qual è il ruolo dell’Odontoiatra in questo caso?
“Innanzitutto occorre effettuare un’accurata diagnosi prima di consigliare la terapia corretta. Una volta diagnosticata, si può intervenire con apparecchi di avanzamento mandibolare (BITE), con terapia ortodontica di preparazione alla chirurgia maxillo-facciale, oppure con la terapia funzionale dell’ ELIBA (ELEVATORE LINGUALE di BALERCIA ) e anche con l’ausilio dell’Osteopata. Mi soffermo sulla terapia ELIBA per spiegare brevemente cos’è: si tratta di uno strumento intraorale che occupa il piccolo spazio sub-linguale che ha un’azione non meccanica sulla postura della mandibola , ma è altamente funzionale con pochissimo ingombro e molto ben accettato dal paziente. Inizialmente l’ELIBA è stato concepito per guidare la punta della lingua sulla papilla interincisiva, ma a fronte degli studi di neurofisiologia posso affermare che agisce modificando la dinamica della postura linguale e del movimento della deglutizione rendendola fisiologica, ottenendo una riduzione della frequenza e della durata delle apnee documentate con la polisonnografia ed altre misurazioni. L’ELIBA ha senso solo nell’ambito di uno studio gnatologico neuro-mio-fasciale globale. Presso il nostro studio Multicuorum è possibile iniziare un percorso di cura della Sindrome delle apnee ostruttive del sonno tramite l’uso dell’ELIBA e di altre figure professionali.”
La redazione di My Galeno ringrazia il dottor Giorgio Pagnoni ed il suo staff per la disponibilità e la collaborazione offerta per questo articolo.
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